venerdì 18 dicembre 2009

FIACCOLATA NO ALLA CACCIA


MOVIMENTO VEGETARIANO NO ALLA CACCIA

§ NO-ALLA-CACCIA ORGANIZZA UNA FIACCOLATA PER DENUNCIARE LO STERMINO DEGLI ANIMALI CHE AVVIENE IN PARTICOLARE A NATALE

§ MAI PIU’ ORSI A SAN ROMEDIO! NO-ALLA-CACCIA CONTRO LA POSSIBILITA’ CHE ALTRI ORSI FACCIANO LA STESSA FINE DI JURKA

§ NO-ALLA-CACCIA CONTRO L’ACCAMPAMENTO DEI CIRCHI CON ANIMALI

IL NATALE PER GLI ANIMALI NON È UN GIORNO DI "FESTA"

(potete trovare allegato il volantino)

È il periodo di maggior profitto delle industrie specializzate nell’uccisione di animali. Ed è anche il periodo in cui l’ipocrisia dell’uomo raggiunge i suoi massimi livelli.

Molti non si rendono conto di quanto accade, perché le uccisioni avvengono in posti bui, lontani dal nostro sguardo. Ma si tratta a tutti gli effetti di assassinii su commissione.

Ci sono infatti delle persone che uccidono gli animali per conto nostro, lasciandoci così nell’illusione che le nostre mani siano pulite, che la cosa non ci riguardi.

Non è distogliendo lo sguardo dall’atroce verità che le sofferenze degli animali avranno fine.

Ecco perché scenderemo in piazza ancora una volta: per ricordare che la salvezza di tanti animali dipende anche dalle scelte alimentari di ognuno di noi. Se non vogliamo essere complici di questi massacri, distanziamoci dal consumo di carne e allora Natale sarà per tutti una vera “FESTA"

Partecipa anche tu alla

FIACCOLATA

Sabato 19 dicembre a MILANO

Ritrovo in Piazza Oberdan (Porta Venezia)

Ore 16.30

Parteciperranno le Associazioni: LAC, VEGAN 3000, GAIA ANIMALI, MOVIMENTO ANTISPECISTA

NON PIÙ ORSI A S.ROMEDIO

In questo periodo si sta ridiscutendo l’ipotesi di portare altri orsi nel recinto di S.Romedio, l’eremo francescano famoso per la sua posizione privilegiata nell’area faunistica della Val di Non .

No alla caccia si batte perchè in quel recinto non vi vengano rinchiusi più degli orsi, di qualsivoglia provenienza. Soprattutto dopo la recente e toccante esperienza dell’orsa Jurka, per la cui liberazione fu realizzata una massiccia campagna mediatica e di sensibilizzazione a cui aderirono molteplici associazioni, e che si è conclusa con lo spostamento dell’animale nel poco più ampio recinto di Casteller. Ricordiamo ancora la sofferenza straziante dell’orsa che cercava di fuggire in ogni modo da quella buca, brulla ed assolutamente inadatta alla sua natura. Facciamo in modo che la sua sofferenza non sia stata vana!

Esigiamo che i comuni e le autorità competenti facciano chiarezza un a volta per tutte sui loro intenti:

Se lo scopo è quello di aiutare un animale in difficoltà, magari proveniente da cattività ancora più agghiaccianti, l'area di S. Romedio va allargata di almeno un ettaro.

Certo che se invece l’intento è quello di creare un’attrazione turistica, come già avvenuto in passato, questo non lo permetteremo.

Non dimentichiamoci che quest’eremo è gestito da frati che si rifanno alla vita di Francesco D’Assisi, che amava gli animali e soprattutto li amava liberi.

Una leggenda del posto, spesso menzionata per giustificare la presenza di orsi nel recinto, narra di un nobile di nome Romedio che, ormai vecchio si sarebbe incamminato verso la città deciso ad incontrare il Vescovo di Trento. Lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato sbranato da un orso. Romedio tuttavia non si diede per vinto e avvicinatosi all’animale sarebbe riuscito miracolosamente a renderlo mansueto e a cavalcarlo fino a Trento.

Si parla quindi di una grande amicizia tra uomo e animale, non di certo di animali chiusi in gabbia per fare da attrazione ai turisti.

Un'alternativa valida consisterebbe invece nel riadattare il recinto del Santuario, di innegabile valenza turistica (per l’aspetto artistico, spirituale e la straordinaria collocazione naturalistica), a museo/sito didattico, per la conoscenza sia della storia del posto, sia del ruolo storico dell’orso, sia dell’etologia e delle caratteristiche dell’animale. Qualcosa di educativo insomma soprattutto verso i più giovani, che di sicuro non amano vedere gli animali rinchiusi in gabbia, che si alzano solo per ricevere qualcosa da mangiare e che magari muoiono a causa delle molte caramelle che hanno ricevuto dai turisti. Anche questo purtroppo è avvenuto nel passato.

Scriviamo ai seguenti indirizzi affinchè tutto ciò non si ripeta:

segr.pres@provincia.tn.it; redazione@corrieredeltrentino.it; lettere@ladige.it; trento@giornaletrentino.it; segretario@comune.coredo.tn.it; c.sanzeno@comuni.infotn.it; segretario@comune.romeno.tn.it; c6.giunta@comprensori.infotn.it


CIRCHI SÌ MA SENZA ANIMALI
No alla Caccia si unisce alla protesta di tante altre associazioni animaliste per denunciare l’utilizzo di animali come attrazione nei circhi.

E' risaputo che nel circo gli animali sono confinati in piccoli spazi, incatenati e costretti con metodi violenti ad eseguire ridicoli e grotteschi esercizi in completo contrasto con la loro natura.

Ci chiediamo che esempio può essere per bambini, ragazzi e giovani che assistono a questi spettacoli apparentemente piacevoli ma che nascondono la sofferenza causata dalla supremazia dell'uomo.

L'addestramento inizia fin da quando gli animali sono ancora molto giovani in modo da fissare più facilmente le abitudini mentali dei cuccioli. Sperimentare già in tenera età la frusta, il bastone, il cibo

negato oppure gli uncini per gli elefanti, stimola la paura di deludere l'addestratore, e il premio, così come l'apparente affetto e ricompensa di cibo, formano la relazione necessaria basata sulla dipendenza. L'addestratore diventa il capo da temere e da cui dipendere per ottenere la sua approvazione, affetto ed evitare la punizione.

Crediamo che sia arrivato il momento di dismettere la vecchia immagine del circo (quella dove animali tristi fanno dei giochini poco divertenti e innaturali) per crearne una nuova.

Ci sono gia’ tanti esempi di professionisti che hanno cominciato a dare il buon esempio e che hanno trasformato il circo in un posto in cui gli artisti esplicano le loro abilità e ne fanno uno spettacolo per tutti. Tutto cio’ porta molta piu’ soddisfazione a chi viene applaudito per le proprie capacità e non per uno spettacolo di sofferenza che spesso non diverte né adulti né tanto meno i bambini, che per natura amano molto gli animali, ma li amano liberi?!

Vi invitiamo quindi in primo luogo a non andare a vedere spettacoli di questo genere ma a preferire sicuramente quelli in cui gli animali non sono coinvolti.

Inoltre a scrivere al proprio comune perchè non accolga attendamenti di questo tipo e che soprattutto effettui dei controlli rigorosi su queste strutture in modo da impedire eventuali abusi o dichiarazioni mendaci, che purtroppo sono molto frequenti.

Viva il circo, quindi, ma senza animali!

Ufficio Stampa - Floriana Saracino

Mail: info@no-alla-caccia.org

Sito: www.no-alla-caccia.org

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